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Al via la conciliazione obbligatoria nelle liti: tutti i vantaggi per il cittadino

 

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La mediazione nelle liti civili diventa un vero e proprio obbligo. Da oggi, infatti, la parte coinvolta in una lite, civile o commerciale, è obbligata a cercare in via preliminare un accordo amichevole con la controparte. L'obiettivo è alleggerire la macchina della giustizia, cercando di risolvere in via stragiudiziale le controversie. In una prima fase la mediazione obbligatoria interesserà solo alcune materie: dalle successioni ai contratti bancari alle locazioni.

Il secondo tempo della partita prenderà avvio il 20 marzo del 2012, quando la conciliazione facoltativa diventerà un pallido ricordo anche nelle liti condominiali e in quelle legate alle Rc auto.

 
 

I vantaggi

Con la mediaconciliazione obbligatoria si profilano grandi opportunità dal punto di vista della riduzione dei tempi di soluzione delle liti:

con questa opzione si punta a scongiurare le lungaggini bibliche che caratterizzano la giustizia ordinaria e ad alleggerire la macchina della giustizia (le cause civili sono circa 5 milioni). Ci sono poi vantaggi sotto il profilo del contenimento dei costi: in primo luogo perché il cittadino, se il tentativo di conciliazione raggiungerà il suo risultato e l'accordo tra le parti sarà raggiunto, non dovrà più rivolgersi a un legale. Poi perché se la proposta avanzata dal mediatore non sarà accettata, la parte che l'ha rifiutata dovrà sobbarcarsi le spese di giustizio - anche nel caso in cui risultasse vincitore in tribunale - se il contenuto della sentenza definitiva corrisponde a quello della proposta.

 

 

 

Le nuove regole

La mediaconciliazione obbligatoria è stata disciplinata dal decreto legislativo 28/2010 (articolo 5, comma 1) e dal decreto ministeriale 180. In concreto, da domani il cittadino dovrà inoltrare la domanda all'organismo di conciliazione. Sono 160 gli organismi che sono stati accreditati dal ministero della Giustizia. È anche possibile rivolgersi a un avvocato: il legale ha il dovere di informare il cliente dell'obbligo di puntare prima di tutto sulla mediazione per la soluzione della questione. La procedura, in maniera molto schematica, è la seguente: il cittadino paga 40 euro e presenta la domanda. Entro due settimane l'organismo di conciliazione che ha scelto (l'elenco complessivo è pubblicato sul sito del ministero della Giustizia) fissa un incontro con la controparte. Il mediatore ha la funzione di raggiungere l'accordo che meglio tutela gli interessi di entrambe le parti. Il tentativo deve concludersi entro quattro mesi. Se l'accordo viene raggiunto, l'intesa viene sottoscritta dalle parti e la partita si chiude. Se invece le posizioni sono rimaste distanti, si può procedere per risolvere la lite sulla base del procedimento ordinario. «Il Sole 24 Ore del Lunedì» sarà in edicola domani con un approfondimento sul tema.

Le proteste degli avvocati

La conciliazione obbligatoria è stata duramente criticata dagli avvocati, anche perchè la procedura può essere svolta anche da altri professionisti (ad esempio i commercialisti). Maurizio de Tilla, presidente dell'Oua, ha sottolineato il «meccanismo punitivo nei confronti di chi non accetta la proposta del mediatore e le ricadute sulla disciplina delle spese di lite. Non solo: a causa della mancata partecipazione senza giustificato motivo al procedimento di mediazione, il giudice può desumere argomenti di prova nel successivo giudizio. Infine - ha aggiunto - questo sistema è costoso, è una tassa in più su un diritto sancito dalla Costituzione».

fonte: www.ilsole24ore.com

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